lunedì 29 ottobre 2012

Qualche notizia!



Se cercate altre informazioni riguardo la realizzazione dell'orto a scuola, o avete bisogno di qualche scheda didattica, canzoncine e filastrocche, vi invito a leggere e ascoltare questo piccolo manuale...........





.....l'ho scritto io!
(lo si trova anche in biblioteca)

www.melamusic.it






domenica 28 ottobre 2012

E' già ottobre.......




associazione di ortaggi: crescione, gentile, radicchio, pomodori

Sono stata così impegnata a raccogliere i semi che mi sono accorta solo ora che siamo già ad ottobre. A scuola però ci siamo dati da fare e abbiamo preparato il terreno e seminato alcuni ortaggi come le carote, gli spinaci, il crescione e la misticanza (è un miscuglio di semi di lattughe e cicorie che germogliano scalarmente durante l'anno nelle diverse stagioni). Si possono ancora piantare i bulbi di cipolla e di aglio; se volete invece dedicarvi ai cereali, potete seminare quelli invernali quali il grano o frumento, l'orzo, l'avena e la segale. 
spighe di segale
Andiamo un po' per ordine: per decidere quali ortaggi seminare negli orti di scuola, è importante conoscere anche la durata del loro ciclo vitale cioè il periodo che intercorre tra la semina e la raccolta: tale periodo deve corrispondere al calendario scolastico. Per esempio le carote hanno il ciclo vitale lungo che va dai 6 ai 7 mesi prima di poterle raccogliere e mangiarle, perciò è necessario seminarle in autunno per raccoglierle a maggio, oppure se l'orto viene irrigato in estate, è possibile seminarle ad aprile per raccoglierle ad ottobre. Per il crescione,  non abbiamo dubbi, cresce in fretta, in 25/30 giorni può essere tagliato e mangiato, per poi ricrescere: dall'autunno alla primavera può essere raccolto e seminato più volte. Gli spinaci crescono un po' più lentamente, sono pronti alla raccolta dopo 90 giorni, se vengono seminati tra settembre e ottobre si possono raccogliere prima di natale. Nel caso avessimo tardato la semina autunnale dovremmo coprire l'aiuola con il telo di tnt (tessuto non tessuto) per proteggere i germogli dal freddo e attendere la primavera per la raccolta. Lo stesso accorgimento dovremo farlo per l'insalata misticanza, nonostante sia veloce nella crescita, dopo 30 giorni si può già tagliare, è necessario proteggere le piante restanti che in primavera si svilupperanno per dare origine a voluminosi cespi d'insalata.


spighe di frumento
Seminare cereali è un bel progetto che può essere utilizzato per diversi approfondimenti: l'uomo primitivo e la nascita dell'agricoltura, l'origine degli alimenti come il pane, la cultura locale attraverso la conoscenza dei cereali, riconoscimento e classificazione delle graminacee, e altro ancora. Intanto però è il momento di seminarli, quindi rimbocchiamoci le maniche e prepariamo le aiuole che li ospiteranno. Se lo spazio che avete a disposizione non è grande, sarà meglio seminare i cereali a file, tracciando dei solchi distanti tra loro 20 cm. Al contrario potete seminare a spaglio, come facevano un tempo i contadini: la sacca a tracolla con i chicchi, la mano che ne prende manciate e con gesto del braccio, ampio e ad arco (i giovani mi suggeriscono "come lanciare un freesby"), vengono lanciati lontano. Camminando linearmente sulla superficie, si riesce a seminare in maniera omogenea.
spighe di avena
I lavori successivi comprendono la copertura del solco con la terra ammonticchiata ai lati o rastrellare delicatamente la terra, nell'appezzamento seminato a spaglio. Anche se non è necessario in questa stagione, irrigare a pioggia dove si è seminato, favorisce una miglior coesione del seme con la terra. Il getto d'acqua deve essere leggero per evitare di spostare i semi o creare buchi nel terreno. I cereali invernali o "vernini" non hanno bisogno di protezione dal freddo, ma come accade spesso negli orti delle scuole in città, arrivano stormi di uccelli affamati o abituati a trovare il cibo facile. Occorrerà coprire con il tessuto tnt le aiuole e predisporre delle striscioline di carta luccicante appese a bastoni o alla staccionata, per allontanare questi insaziabili granivori! Per ovviare un po' il problema, potreste predisporre delle mangiatoie dove invitare gli "ospiti indesiderati" ad un pranzo alternativo.
sezione di chicco di grano
(illustrazione di Claudio Bighignoli)
Ora non ci resta che aspettare e osservare cosa accade. In primavera, se sarà necessario occorrerà irrigare il terreno; il tempo della raccolta è ancora lontano, nel frattempo potrete osservare la crescita della pianta, lo sviluppo della spiga, la fioritura, la formazione del frutto (chicco o cariosside, si perché il chicco non è il seme), la maturazione della spiga.
Dopo tutta questa attesa il momento della raccolta non potrà che essere una festa! Non potendo usare un falcetto o una mietitrice, taglieremo gli steli del frumento con le forbici e li legheremo insieme facendone dei mazzi non troppo voluminosi. I mazzi verranno stesi su delle tavole ricoperte di carta o di un telo, in un luogo al coperto e arieggiato; lì verranno lasciati a seccare per alcuni mesi. Il ritorno a scuola sarà anche il momento per concludere il lavoro: resta da "trebbiare" il frumento cioè, battere le spighe per far staccare i chicchi che  poi verranno puliti dalle foglie esterne e conservati in sacchetti di carta. Una manciata di chicchi serviranno per la prossima semina, il resto dei cereali potranno essere trasformati per mangiarli (macinati, fatti germogliare, cucinati). 

SCHEDA: 

FRUMENTO o grano
ORZO
Fam. Graminacee


ESPOSIZIONE  soleggiata
LUOGO  nell’orto in piena terra
SEMINA  tra ottobre e novembre
TIPO DI SEMINA  a spaglio o a file
DISTANZA TRA LE FILE  20 cm (una spanna c.a)
DISTANZA SULLA FILA  2 cm (due dita c.a)
PROFONDITA’ DEL SEME  ricoperto dalla terra
GIORNI PER EMERGERE  10/15 giorni
RACCOLTA DEL PRODOTTO dopo 6 mesi 
CONSOCIATA con fagiolini o con soia


DESCRIZIONE
FORMA  pianta erbacea, con gambo eretto.
COLORE  verde chiaro e a maturazione prende 
un bel colore giallo dorato
ALTEZZA  40/60 cm
FORMA DELLE FOGLIE  le foglie sono lunghe a forma lanceolata 
che nascono dai nodi presenti sul gambo ( detto culmo ), avvolgendolo in parte
FIORI  sono riuniti nelle spighe, sono poco appariscenti di color bianco-verde
FRUTTI  sono riuniti nelle spighe e si chiamano chicchi o cariossidi
 il cui seme è fuso assieme. I chicchi sono ricchi di amido,
vitamine e proteine che formano il glutine
ORIGINE  sembra essere originario dell’Asia minore

COSA SI RACCOGLIE
PRODOTTO  a maturazione, tra maggio e giugno,  si tagliano le piante, 
si raggruppano in fasci e si lasciano asciugare per 2 mesi 
in un luogo arieggiato e all’ombra. Attraverso la battitura delle spighe, 
i chicchi si staccano e cadono sul tavolo, vengono poi messi 
nei sacchetti in attesa dell’utilizzo.
COLORE  la spiga è dorata
FORMA  .del chicco è piccolo e di forma ovale. Il chicco dell’orzo
 è un po’ più corto e rotondeggiante
DIMENSIONE  le spighe sono lunghe 8/10 cm; il chicco misura mezzo centimetro.
USO   I chicchi possono essere usati in diversi modi: macinati per produrre
farina che viene usata per fare pane, torte, biscotti e tagliatelle; 
cotti in acqua calda e conditi con verdure; germogliati in acqua 
per alcuni giorni e mangiati in insalata o con altre verdure.
      

sabato 15 settembre 2012

Settembre nell'orto



 Nelle scorse settimane il caldo ci ha tenuti lontano dall'orto ma la pioggia e il cambio di temperatura sono stati i segnali per ripartire.
 Passeggiando nel vostro orto sicuramente avrete notato che le erbe spontanee che sono cresciute attorno agli ortaggi sono piante resistenti alla siccità e alle alte temperature e la pioggia di questi giorni le ha comunque favorite, crescendo in fretta per arrivare alla maturazione dei loro semi. Per evitare che si propagano eccessivamente occorre tagliarle o estirparle ma per poterle utilizzare come copertura del terreno è meglio lasciarle essiccare in un mucchio, in questo modo rilasceranno i loro semi fuori dalle vostre aiuole. 
Liberato l'orto da un po' di erbe avrete potuto accertarvi della salute delle varie piante; raccogliere gli ortaggi estivi e cogliere i semi dei fiori e degli ortaggi che hanno terminato la produzione. La raccolta dei semi ci garantisce la riproduzione delle piante che più ci piacciono e soprattutto di quelle che crescono bene nel nostro orto-giardino: possiamo lasciare che le piante si disseminano da sole, lasciandole in terra fino al termine del loro ciclo vitale oppure possiamo coglierle prima che rilascino tutti i semi e conservarli, per utilizzarli la stagione successiva. 



Calendula in fiore e con semi maturi

Lunaria con fiore e frutti in maturazione






















Per fare ciò occorre raccogliere i frutti o tutto il fiore sfiorito quando sono  secchi o appassiti; si sistemano su fogli di giornale o su un telo, in un luogo fresco e ombreggiato; passati una decina di giorni si possono già sbriciolare delicatamente i fiori o sgranare le spighe, sul telo si accumuleranno i semi che dopo essere stati puliti  verranno conservati in sacchetti di carta o in vasi di vetro. Ricordatevi di scrivere il nome della pianta e la data. 






Frutti e semi di Cavolo nero


Frutti e semi di Agrostemma


Semi di Calendula
Frutti e semi di Nigella


venerdì 24 agosto 2012

Un fiore sconosciuto






Durante la scorsa estate, è comparso questo piccolo fiore (per capire le proporzioni potete notare le foglie della gramigna che crescono vicine) in una zona dell'orto dove non c'era nessuna coltivazione ma che veniva utilizzata per appoggiare gli scarti della vegetazione prima di usarli come pacciamatura (copertura del terreno). La pianta era prostrata a terra, si alzava di poco, giusto per far notare i boccioli e i fiori; i fiori sbocciavano uno alla volta e duravano pochi giorni. Non ho potuto fare a meno di fotografarla e di fargli visita tutta l'estate fino all'autunno. Quest'anno non l'ho trovata, purtroppo in quella zona dell'orto ci sono stati diversi travolgimenti e penso che i semi siano in attesa che il terreno si assesti.
 Forse nascerà in un altro punto dell'orto!
Ma come si chiama? Il suo nome scientifico è Hibiscus trionum, comunemente chiamato Ibisco Triòno; è una pianta annuale considerata infestante, originaria dell'Europa sud-orientale.
L'orto può essere il luogo di accoglienza per diverse piante, anche per quelle che non necessariamente vengono mangiate. Le piante fiorite, le erbe selvatiche, le piante aromatiche e gli stessi ortaggi, attirano e favoriscono la vita di insetti e piccoli animali terricoli che nel loro insieme creano un equilibrio utile alla crescita delle piante orticole. 
 Il nostro orto potrebbe diventare un "orto botanico" e un "oasi" per diversi piccoli animali che in altri luoghi agricoli e urbani, vengono eliminati indiscriminatamente.
Riguardo a quanto ho scritto, vi consiglio la lettura di un libro interessante; poi non riuscirete fare a meno di seminare per il mondo, fiori ed erbe: "IL GIARDINO DELLE FARFALLE" di Gianumberto Accinelli, edito da EugeaEdizioni.

BUONA LETTURA E BUONA SEMINA.

www.eugea.it
  
  

martedì 21 agosto 2012

ORTI ED ERBE SELVATICHE



Ciao, mi chiamo  Maria Grazia sono guida ambientale ed esperta orticoltrice; mi sono decisa a scrivere un blog perché, come si legge dal titolo,  ho da raccontare storie di piante coltivate e selvatiche. A volte mi rivolgono domande riguardo le piante e la loro coltivazione e così ho pensato di rispondere pubblicamente, magari possono interessare anche ad altri!
Non solo, vorrei che il mio blog fosse come il cortile di casa dove  ci si trova dopo il lavoro, all'ombra di un pergolato o sotto un albero di fichi a chiaccherare, a discutere o a scambiarci idee. 
Il mio mestiere è proprio questo, coltivare orti, in particolare quello degli altri e poco il mio, ma gli orti delle scuole sono i miei preferiti perché lo faccio insieme a bambini di età diversa e con le loro insegnanti.













      L'ORTO DIDATTICO

Da parecchi anni realizzo nelle scuole con passione e entusiasmo, orti e laboratori finalizzati all'educazione ambientale e alla conoscenza dell’agricoltura biologica.
Fare attività in un ambiente naturale, quale può essere un giardino scolastico, aiuta i bambini a mettersi in “contatto con la natura” ed apprendere nozioni attraverso l’esperienza diretta vissuta nell’osservazione e nella realizzazione concreta di un obiettivo quale un orto, una coltivazione in vaso, un piccolo giardino di piante officinali, una siepe mista.
Ma perché fare a scuola, sia nella scuola dell’infanzia che nella primaria, un’attività di coltivazione o un vero e proprio orto? Le motivazioni pedagogiche e le valenze didattiche di tali attività sono molte:
·         un primo approccio empirico alle scienze naturali;fornisce elementi e abitudini di coscienza ecologica e ambientale (la fragilità ambientale, l’ecosistema, il problema dei rifiuti);
·         permette di riconoscere la provenienza del cibo e stimola la curiosità ad assaporare e gustare alimenti poco conosciuti e il mangiare sano (educazione alimentare);
·        crea abitudine al lavoro di gruppo con positive ricadute sui processi di socializzazione e sull’acquisizione di principi solidaristici;
·        conoscenza e rispetto del mondo vivente sia vegetale che micro-animale (insetti, molluschi ecc.);
·        occasione per lavorare in diverse attività complementari (drammatizzazione, disegno, attività manuali varie)
·        l’occasione di lavorare all’aperto e di fare un’ottima attività fisico-motoria.
Quindi Il giardino scolastico può essere come un grande laboratorio, ricco di vita e di elementi naturali che si potranno conoscere attraverso l’esplorazione, l’osservazione, l’ascolto, la manipolazione e la coltivazione. 






Il libro: L'orto Didattico di  MG Gambuzzi. Conati, Crivellente