martedì 21 agosto 2012

ORTI ED ERBE SELVATICHE



Ciao, mi chiamo  Maria Grazia sono guida ambientale ed esperta orticoltrice; mi sono decisa a scrivere un blog perché, come si legge dal titolo,  ho da raccontare storie di piante coltivate e selvatiche. A volte mi rivolgono domande riguardo le piante e la loro coltivazione e così ho pensato di rispondere pubblicamente, magari possono interessare anche ad altri!
Non solo, vorrei che il mio blog fosse come il cortile di casa dove  ci si trova dopo il lavoro, all'ombra di un pergolato o sotto un albero di fichi a chiaccherare, a discutere o a scambiarci idee. 
Il mio mestiere è proprio questo, coltivare orti, in particolare quello degli altri e poco il mio, ma gli orti delle scuole sono i miei preferiti perché lo faccio insieme a bambini di età diversa e con le loro insegnanti.













      L'ORTO DIDATTICO

Da parecchi anni realizzo nelle scuole con passione e entusiasmo, orti e laboratori finalizzati all'educazione ambientale e alla conoscenza dell’agricoltura biologica.
Fare attività in un ambiente naturale, quale può essere un giardino scolastico, aiuta i bambini a mettersi in “contatto con la natura” ed apprendere nozioni attraverso l’esperienza diretta vissuta nell’osservazione e nella realizzazione concreta di un obiettivo quale un orto, una coltivazione in vaso, un piccolo giardino di piante officinali, una siepe mista.
Ma perché fare a scuola, sia nella scuola dell’infanzia che nella primaria, un’attività di coltivazione o un vero e proprio orto? Le motivazioni pedagogiche e le valenze didattiche di tali attività sono molte:
·         un primo approccio empirico alle scienze naturali;fornisce elementi e abitudini di coscienza ecologica e ambientale (la fragilità ambientale, l’ecosistema, il problema dei rifiuti);
·         permette di riconoscere la provenienza del cibo e stimola la curiosità ad assaporare e gustare alimenti poco conosciuti e il mangiare sano (educazione alimentare);
·        crea abitudine al lavoro di gruppo con positive ricadute sui processi di socializzazione e sull’acquisizione di principi solidaristici;
·        conoscenza e rispetto del mondo vivente sia vegetale che micro-animale (insetti, molluschi ecc.);
·        occasione per lavorare in diverse attività complementari (drammatizzazione, disegno, attività manuali varie)
·        l’occasione di lavorare all’aperto e di fare un’ottima attività fisico-motoria.
Quindi Il giardino scolastico può essere come un grande laboratorio, ricco di vita e di elementi naturali che si potranno conoscere attraverso l’esplorazione, l’osservazione, l’ascolto, la manipolazione e la coltivazione. 






Il libro: L'orto Didattico di  MG Gambuzzi. Conati, Crivellente

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